Risolvere le frustrazioni degli acquirenti di alimentari con i negozi autonomi
Nel mondo di oggi, dove la gratificazione istantanea regna sovrana, fare la spesa non è né istantaneo, né gratificante. Probabilmente chiunque, nella vita adulta, si è trovato almeno una volta a pensare con apprensione alla spesa settimanale. È capitato a chiunque di optare per una cena d’asporto invece di cucinare pur di evitare di andare al supermercato. Ma che cosa rende la spesa così frustrante? Secondo Nielsen, le cinque principali frustrazioni sono: attesa alla cassa (37%), articoli esauriti (36%), difficoltà a trovare i prodotti (24%), tanto tempo impiegato per acquistare i prodotti di una breve lista (23%), difficoltà a trovare un commesso (20%).
Questo elenco è stato pubblicato nel 2020, ma la frustrazione in cima alla lista, l’attesa alla cassa, era frustrante già oltre dieci anni fa. Ma allora in che modo i retailer alimentari possono affrontare questa e altre frustrazioni degli acquirenti? Poiché le frustrazioni degli acquirenti derivano da diversi tipi di problemi, occorre affrontarle in modo olistico. La tecnologia è la via più ovvia, ma la trasformazione specifica di negozi esistenti o nuovi in negozi autonomi offre una soluzione completa che risponde alla maggior parte, se non a tutte, le frustrazioni degli acquirenti. I negozi di alimentari autonomi eliminano le file, automatizzano le operazioni quotidiane e, grazie alla tecnologia, presentano un sistema di gestione proattiva del punto vendita.
È ora di un cambiamento. Secondo Bain, i rivenditori di generi alimentari hanno ottenuto una tregua di quattro anni per quanto riguarda i ricavi rispetto alle previsioni pre-Covid, ma Bain ha anche rilevato che i retailer europei e statunitensi dovranno intraprendere “azioni strategiche” o affrontare una riduzione degli utili fino all’8% entro il 2030. Nel 2020, i rivenditori di generi alimentari hanno l’opportunità di costruire una crescita sostenibile e di affrontare la frustrazione dei clienti sfruttando le tecnologie emergenti.
Il tempo è prezioso
Con l’accumularsi di impegni personali e professionali, il tempo libero diventa sempre più prezioso. Ciò fa sì che le lunghe file alle casse del supermercato ci sembrino una perdita di tempo, anche se abbiamo bisogno di fare la spesa. Le lunghe file alle casse sono ancora più frustranti quando si hanno solo pochi articoli e si deve aspettare in fila con chi ha fatto la spesa per una famiglia di cinque persone. Logicamente, le lunghe file alle casse e il lungo tempo utilizzato per acquistare pochi articoli sono tra le principali frustrazioni degli acquirenti.
I negozi autonomi affrontano e risolvono questi problemi eliminando del tutto le file alle casse. Oltre a migliorare l’esperienza d’acquisto complessiva, eliminando il principale responsabile della frustrazione degli acquirenti (le file alle casse), con un sistema automatizzato i retailer possono attirare un maggior numero di acquirenti nuovi e fidelizzare i clienti abituali. I rivenditori che implementano questa tecnologia nei negozi più piccoli possono anche riconquistare i clienti dei minimarket e con i punti vendita più grandi possono rivolgersi a clienti con diversi stili di vita e con carrelli di tutte le dimensioni.
I negozi senza cassa stanno già crescendo di numero negli Stati Uniti e in Europa, ma soprattutto funzionano. In un recente sondaggio, quasi il 60% degli intervistati ha dichiarato di voler vedere i grandi rivenditori come Kroger o Walmart implementare la tecnologia di acquisto autonomo. Ritiene inoltre che questa tecnologia possa aiutare i rivenditori di generi alimentari a tenere il passo con la domanda degli acquirenti. Nel mondo della convenienza e degli acquisti senza soluzione di continuità, la tecnologia senza casse la fa da padrone e chi sfrutta questa tecnologia ora ne raccoglierà i frutti negli anni a venire, mentre i concorrenti si affannano a recuperare il ritardo.
Da incombenza da sbrigare a esperienza d’acquisto
Il miglioramento dell’esperienza di acquisto va oltre le lunghe file e i tempi di acquisto; anche riuscire a individuare i prodotti o un commesso è fondamentale per un’esperienza di acquisto positiva. Con il checkout senza cassiere, i negozi possono riallocare i propri dipendenti in ruoli di assistenza al cliente e porre maggiore enfasi sull’esperienza del cliente e sull’ottimizzazione della struttura del punto vendita. Per esempio, il motivo principale del successo di Apple è che il suo marchio e il suo marchio e il suo sistema operativo sono intuitivi e incentrati sul cliente. Con i negozi autonomi, i rivenditori di generi alimentari possono offrire un’esperienza coinvolgente e incentrata sull’acquirente, un momento da attendere con ansia anziché un compito banale che si tende a evitare.
Trova ciò che stai cercando
Ora che si ha un negozio organizzato in modo intelligente, senza casse e con collaboratori facilmente reperibili in tutto il negozio, c’è ancora qualcosa da migliorare? Certo: i prodotti esauriti. Attendere in fila è la cosa più frustrante per i clienti (37%), ma gli articoli esauriti si sono piazzati al secondo posto (36%). Molti retailer hanno già iniziato a utilizzare tecnologie che sfruttano la computer vision e il machine learning per gestire l’inventario in tempo reale. Queste tecnologie avvisano il negozio quando le scorte si stanno esaurendo, ma non solo: alcune possono anche prevedere quali prodotti richiederanno maggiori scorte in diversi momenti della settimana o addirittura della giornata. I rivenditori hanno quindi l’opportunità di ottimizzare la logistica dell’inventario e di fare in modo che gli acquirenti trovino costantemente i prodotti.
Questa tecnologia è così efficace perché rappresenta un chiaro miglioramento dell’esperienza dell’utente e va a vantaggio dei profitti del rivenditore. La stessa tecnologia fornisce informazioni chiave sui consumatori, come le performance dei prodotti e delle promozioni, in tempo reale per ogni singolo negozio. Ogni rivenditore sa che i negozi in regioni o città diverse hanno esigenze diverse e questa tecnologia aiuta i retailer a raggiungere obiettivi mai raggiunti prima. Ora possono personalizzare il posizionamento dei prodotti sugli scaffali per migliorare le vendite in base al punto vendita e massimizzare i profitti, o addirittura rimuovere gli articoli meno performanti per ridurre al minimo le perdite. Ciò crea un’esperienza più personalizzata per gli acquirenti, ma ha anche un impatto positivo sulle entrate del rivenditore.
L’approccio olistico di Trigo
Trigo è stata fondata per risolvere le frustrazioni degli acquirenti dei negozi di alimentari. Continuando a sviluppare le nostre capacità di computer vision e di machine learning, scopriremo ancora più modi per migliorare contemporaneamente l’esperienza del cliente e i profitti dei rivenditori. Crediamo che l’esperienza di acquisto e il ROI non vadano a scapito l’una dell’altro, ma coesistano.
La nostra soluzione consiste principalmente nel consentire ai retailer di generi alimentari di dotare i negozi esistenti di una tecnologia di acquisto autonomo, ma sappiamo anche che per migliorare l’esperienza d’acquisto ci sono altri elementi da considerare: non offriamo semplicemente una soluzione per gli acquisti senza casse. Possiamo fornire informazioni sulle scorte e sul comportamento dei consumatori: se un cliente ha preferito i salatini alle patatine o se le scorte di bevanda alla mandorla si stanno esaurendo. Siamo consapevoli che queste informazioni sono fondamentali anche per risolvere le principali frustrazioni degli acquirenti e continuiamo a sviluppare la nostra tecnologia per affrontare questi problemi come se fossero uno solo.